Supramonte – Sardegna: canyon segreti, altopiani calcarei e mistero che profuma di lentisco e silenzio.
Il Supramonte è un vasto massiccio montuoso che si estende tra i territori di Orgosolo, Dorgali, Baunei, Oliena e Urzulei. È uno dei luoghi più selvaggi e inaccessibili della Sardegna, dove la natura si presenta scabra, potente e senza compromessi. Qui regnano altopiani carsici, valli profonde e gole scavate dal tempo, in un equilibrio antico tra pietra, macchia mediterranea e cielo.
⛰️ Paesaggi lunari e verticalità assoluta:
Il Supramonte è fatto di rocce bianche, pareti verticali, doline e foreste nascoste. Le alture calcaree si alternano a canaloni e codule che portano verso il mare o restano chiuse in se stesse. Tra le mete più spettacolari: la Gola di Gorropu, il villaggio nuragico di Tiscali, la Valle di Lanaittu e il Monte Corrasi, punto culminante del massiccio. In molti luoghi il cellulare non prende: è un ritorno autentico alla natura.
👉 Consiglio: Raggiungi Gorropu all’alba o nel tardo pomeriggio: la luce filtra tra le pareti come in una cattedrale di pietra.
🥾 Escursioni impegnative e gratificanti:
Il Supramonte non è per tutti, ma per chi lo affronta con rispetto offre esperienze indimenticabili. I sentieri sono spesso non segnalati, i dislivelli importanti, il fondo roccioso. Ma le ricompense sono immense: panorami amplissimi, tracce della civiltà nuragica, sorgenti d’altura e incontri ravvicinati con mufloni o aquile reali. Le escursioni richiedono attrezzatura adeguata e preferibilmente una guida locale esperta.
👉 Consiglio: Parti da Oliena per l’ascesa al Monte Corrasi: vista fino al mare, odore di elicriso e silenzio totale.
🌿 Biodiversità rara e tracce arcaiche:
Nel Supramonte sopravvivono essenze botaniche endemiche, alberi millenari, animali schivi e grotte profonde come Su Bentu e Sa Oche. Le pareti rocciose conservano graffiti, tombe e resti di pastori preistorici. Le tane dei banditi e i cuiles dei pastori testimoniano un passato fatto di resistenza e adattamento. È una terra che conserva la memoria nel paesaggio stesso.
👉 Consiglio: Fatti accompagnare da una guida nel sito archeologico di Tiscali: si arriva solo a piedi, ma il fascino del villaggio nascosto vale ogni passo.
🍴 Gusto rude e autentico come la roccia:
In questo territorio la cucina è strettamente legata alla pastorizia e ai ritmi della montagna: pecora in cappotto, cicoria selvatica, formaggi caprini, ricotta mustia, pane carasau e dolci semplici con miele e noci. Il vino di riferimento è il Nepente di Oliena, Cannonau intenso, asciutto e robusto, perfettamente in linea con il territorio.
👉 Consiglio: Cena in un ovile ristrutturato alle pendici del Supramonte: ogni boccone racchiude il gusto della fatica e dell’essenziale.
🎉 Tradizioni che resistono al tempo:
Le comunità di questa zona mantengono vive tradizioni forti: canti a tenore, maschere rituali, feste religiose e forme artigiane tramandate nei secoli. L’ospitalità è schietta, la cultura profonda. Il Supramonte non si apre al turismo di massa, ma accoglie chi cerca un contatto vero con la Sardegna più intima.
👉 Consiglio: Ascolta un canto a tenore dal vivo in una casa di Oliena o Orgosolo: non è musica, è vibrazione arcaica.
Il Supramonte non si attraversa: si affronta. E chi lo fa con rispetto, ne esce diverso. Più leggero, più radicato, più vicino alla pietra.